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COMPRENDERE L'AZZARDO

DALLA PSICOLOGIA DEL GIOCATORE ALLE DINAMICHE FAMILIARI

 

Se hai un problema di gioco eccessivo, probabilmente ci sono molte domande alle quali ti piacerebbe trovare una risposta: perché non ti controlli più? Che cosa ti passa per la testa quando non riesci a frenarti? Come mai non sei capace di smettere? Anche le persone con cui vivi si fanno un mucchio di domande del genere e cercano continuamente di capire che cosa può fare un familiare o un amico per aiutare un giocatore che ha oltrepassato il limite.

Non esistono soluzioni semplici o che vadano bene per tutti, ma è importante riflettere sulla propria situazione particolare e cercare di comprenderla più a fondo. I problemi legati al mondo del gioco d'azzardo chiamano in causa molteplici fattori di tipo psicologico, sia individuali che relazionali, e hanno importanti ricadute nella vita del giocatore e delle persone che lo circondano. Non di rado un comportamento di gioco eccessivo si lega a specifiche motivazioni interne e assume significati precisi in rapporto alla storia della persona e alle sue relazioni. Vi sono poi determinati pensieri che possono indurre a perseverare nel gioco: pensieri irrealistici e fuorvianti che nonostante l'accumularsi dei debiti e il peggioramento delle proprie condizioni di vita spingono a giocare sempre di più.

Generalmente l'approccio iniziale con l'azzardo è di carattere ricreativo e socializzante, ma ben presto questi aspetti positivi possono perdersi e nel corso di alcuni anni può instaurarsi un comportamento compulsivo che tenderà ad aggravarsi. Il primo passo è cercare di capire meglio con l'aiuto di un professionista in quale punto del percorso ci si trova, che tipo di disagio o sofferenza interiore è alla base del sintomo compulsivo e come orientarsi nella direzione di un possibile cambiamento.

Un progetto di cura, per essere massimamente efficacie, dovrebbe coinvolgere anche i familiari più stretti; essi infatti vivono lo stesso problema da un altro punto di vista, possono trarre grande beneficio da un sostegno psicologico a loro dedicato e diventare una risorsa importante.

Se pensi di avere un problema legato al gioco d'azzardo o conosci una persona che gioca in modo eccessivo, può esserti utile approfondire le tue conoscenze in quest'ambito. Se sei un giocatore, nei prossimi paragrafi troverai informazioni sugli aspetti emotivi, motivazionali e cognitivi implicati nel gioco patologico. Se invece sei un familiare o un amico di un giocatore, i paragrafi conclusivi ti aiuteranno a comprendere meglio la tua situazione. Buona lettura!

COME CAPIRE SE IL GIOCO È UN PROBLEMA?

OCCHIO AI SEGNALI DI ALLARME

Se il gioco d'azzardo...

  • ...assorbe più denaro e più tempo di quelli che avevi deciso di investire

  • ...è qualcosa che fai in modo meccanico e “senza desiderio”

  • ...condiziona negativamente il tuo lavoro (o studio) e il tuo tempo libero

  • ...ti crea difficoltà economiche

  • ...interferisce nei tuoi rapporti familiari, di coppia e amicali

  • ...ti provoca nervosismo e irritabilità, sensi di colpa, disperazione

  • ...ti spinge verso soluzioni irragionevoli, azioni illegali o propositi suicidari

si è trasformato in un comportamento problematico che è molto difficile senza  l'aiuto di un professionista riportare sotto controllo.

Azzardo patologico

CHI TE LO FA FARE?

 

Una domanda che viene spontaneo porre alle persone con un problema di gioco d’azzardo è perché hanno iniziato e come sono arrivate a perdere il controllo. Spesso esse raccontano che la prima volta è successo per caso oppure perché si sentivano annoiate, il gioco le incuriosiva, volevano distrarsi, si sono lasciate trascinate dagli amici. Poi inaspettatamente hanno vinto e hanno voluto riprovare, finché si è innescato quel meccanismo che, nonostante le perdite sempre più grandi, le ha rese incapaci di resistere all’impulso di giocare. Apparentemente le ragioni di questo comportamento sembrano essere il desiderio di diventare ricchi e dare una svolta alla propria vita o più semplicemente la volontà di recuperare il denaro perduto. In realtà, come vedremo, un problema di gioco eccessivo può nascere da motivazioni più profonde.

 

Che cosa significa secondo te avere una dipendenza da gioco d’azzardo? Si tratta di una brutta malattia, di un semplice vizio oppure potrebbe essere il tuo modo di reagire ad una situazione di malessere che stai vivendo? Probabilmente ci sono alcuni aspetti di te e dell’ambiente in cui vivi che ti rendono più “vulnerabile” nei confronti della dipendenza da gioco d’azzardo, ma non tutte le persone che possiedono queste caratteristiche hanno un problema di gioco. E’ possibile che vi siano altre motivazioni per cui non riesci a smettere, ci hai mai pensato?

 

Se giochi d’azzardo da un po’ di tempo e la situazione ti è sfuggita di mano, probabilmente avrai già perso molto denaro e magari sarai stato costretto a contrarre dei debiti. Oltre al tuo portafogli, avrai danneggiato anche la tua salute, abbandonando le attività che ti facevano sentire bene e accumulando notevole stress. Sicuramente ti sarai procurato una lunga serie di problemi a casa, al lavoro, con i tuoi familiari, con i tuoi amici… in poche parole a causa del gioco eccessivo la tua vita è diventata molto più complicata di prima. E tutto questo per cosa?

 

Cerchiamo di pensare che se una persona si comporta in un certo modo, lo fa per dei motivi precisi. A volte può essere difficile capire quali motivazioni guidino il nostro comportamento e alcune azioni possono sembrare del tutto immotivate, ma a ben vedere non è così. Spesso attraverso il gioco d’azzardo le persone ricercano, senza esserne del tutto consapevoli, qualche cosa di cui hanno realmente bisogno. E non si tratta semplicemente dei soldi! Guadagnare denaro giocando d’azzardo è altamente improbabile, te ne sarai reso conto! E allora, che cosa effettivamente ti spinge a giocare? Farsi questa domanda è molto importante perché se un giocatore capisce cosa realmente sta cercando di ottenere attraverso il gioco, può tentare di raggiungere questa stessa cosa attraverso vie alternative e meno dannose per sé e per le persone che gli stanno a cuore.

 

Di seguito proponiamo alcune motivazioni che possono indurre una persona a giocare in modo eccessivo. Per esempio, senza rendercene conto, possiamo utilizzare il gioco d’azzardo per gestire emozioni e pensieri negativi, la routine e le difficoltà quotidiane, situazioni che non riusciamo ad affrontare, insoddisfazione personale, problemi legati al lavoro. Possiamo anche ricorrere al gioco per bilanciare alcuni aspetti negativi delle nostre relazioni familiari. Ogni giocatore ha le sue ragioni, legate sia alle caratteristiche personali che alle proprie esperienze di vita e forse nessuna delle motivazioni che proponiamo corrisponde esattamente alla tua, ma questo non ha importanza. L’importante è che inizi a domandarti come mai non puoi fare a meno di giocare. Non fermarti alle prime risposte che ti vengono in mente, cerca di andare un po’ più a fondo!

Aspetti psicologici

CHI GIOCA D’AZZARDO IN MODO ECCESSIVO PUÒ FARLO PER…

 

  • SENTIRSI VIVO! Giocare d’azzardo può far provare sensazioni forti e piacevoli (“GIOCATORI D’AZIONE”, Guerreschi, 2000)

  • STACCARE LA SPINA! Giocare d’azzardo può essere un modo per reagire alle difficoltà quotidiane e agli eventi emotivamente stressanti, per far fronte a preoccupazioni, ansia, solitudine, noia, depressione, rabbia, ecc. (“GIOCATORI PER FUGA”, Guerreschi, 2000)

  • ...DIMOSTRARE IL PROPRIO VALORE! O semplicemente fantasticare di farlo... Il gioco d’azzardo può essere visto come un’occasione per conquistare l’approvazione e il riconoscimento degli altri, aumentare l’autostima, sentirsi vincenti, realizzare se stessi

  • DIMOSTRARE CHE SI PUÒ CONTROLLARE IL PROPRIO DESTINO! Chi gioca d’azzardo può cercare di confermare l’idea rassicurante che nulla accade per caso e che la fortuna può essere indirizzata a proprio vantaggio

 

Ti senti veramente vivo solo quando giochi? Molte persone trovano il fatto di giocare estremamente eccitante per il rischio che l’azzardo comporta. Per queste persone giocare d’azzardo è come praticare uno sport estremo: lo fanno per provare sensazioni forti e piacevoli che le facciano sentire vive (Cfr. Zuckerman M., 1971, 1983). Questo bisogno di attivazione può nascere dal fatto di condurre una vita poco stimolante, noiosa o solitaria oppure può essere legato ad un periodo di depressione che la persona sta attraversando.

 

Da un altro punto di vista, giocare in modo compulsivo può essere un modo per distaccarsi dal mondo reale e rifugiarsi in un proprio mondo ideale. Quando giochi hai mai la sensazione di non renderti conto del tempo che passa e di dimenticare anche per poco i tuoi problemi e le tue preoccupazioni? Alcuni giochi più di altri, per esempio le slot machine, funzionano in modo tale da creare queste sensazioni e alcune persone desiderano andare a giocare proprio perché in questo modo riescono a staccare la spina dai problemi quotidiani, a non sentire emozioni sgradevoli (ansia, rabbia, solitudine, tristezza, vuoto) e a liberarsi la mente da pensieri opprimenti. Giocare in questo senso può essere un modo per reagire alle preoccupazioni di tutti i giorni oppure per proteggersi da eventi particolarmente stressanti che coinvolgono se stessi o una persona cara. Per esempio si può iniziare a giocare in modo eccessivo in seguito a una malattia, al pensionamento, a una separazione, a un lutto, a un cambiamento significativo nella propria vita. Oggigiorno anche le difficoltà economiche e la perdita del lavoro rientrano tra i principali fattori scatenanti di questo tipo di dipendenza.

 

Sul punto di fare una giocata, hai mai pensato “adesso vi faccio vedere io chi sono”? Forse per te giocare rappresenta anche un’occasione per dimostrare agli altri e a te stesso il tuo valore o comunque un momento in cui sognare di farlo, in cui immaginare di prendersi una rivincita, di raggiungere il successo, di superare i limiti che la realtà impone.

Se una persona si sente poco apprezzata dagli altri e poco soddisfatta di se stessa, delle proprie relazioni, del proprio lavoro, della propria posizione sociale, può pensare erroneamente che il gioco le offra in questo senso delle prospettive di miglioramento o possa addirittura ribaltare la situazione a suo vantaggio.

 

Infine, come illustrato nel paragrafo relativo alle credenze erronee dei giocatori, alcune persone sono convinte che il caso non esista e che sia possibile prevedere o influenzare quello che accadrà in futuro, anche quando si tratta di fatti assolutamente casuali. Esse possono continuare a giocare per cercare di confermare le proprie credenze, perché in questo modo riescono ad allontanare la paura di un mondo imprevedibile e avverso. Nessuno ama pensare che si vivere in balia del caso, al contrario credere di poter controllare il corso degli eventi ci fa sentire più sicuri. Allo stesso modo, immaginare che la fortuna abbia scelto proprio noi o pensare che la vita prima o poi ci premierà, ci ricompenserà, ci concederà una rivincita può farci sentire meglio. Continuare a giocare può essere un modo per tenere in vita queste convinzioni e tentare di dimostrare che sono reali. 

 

Quelli che abbiamo presentato sono solo alcuni dei numerosi vantaggi che le persone possono trarre dal giocare d’azzardo. Mettere in luce questi aspetti è molto importante e aiuta a capire come mai sia così difficile rinunciare ad un comportamento che apparentemente sembra recare solo danni. Se sei un giocatore che ha perso il controllo, inizia a chiederti quali sono le ragioni che ti spingono a giocare: riuscire a comprenderle può rappresentare un passaggio decisivo per il tuo percorso di crescita!

Motivazioni interne

NON E’ CHE TI SEI FATTO UN’IDEA SBAGLIATA?

 

Se giochi in modo eccessivo e stai cercando di limitarti o di smettere, può esserti molto utile cercare di capire che cosa ti passa per la testa mentre stai giocando.

 

Hai mai pensato o avuto la sensazione di essere vicino a una grossa vincita? Questo pensiero è molto frequente nei giocatori e spesso è uno dei motivi per cui si continua a giocare anche se si sta perdendo un mucchio di soldi. Ma dove nasce l’idea che la fortuna sia dietro l’angolo? Alcuni giocatori insistono perché credono di aver trovato un metodo, una strategia che li porterà al successo, altri perché si convincono che non si può perdere per sempre, altri ancora per ragioni diverse. Queste motivazioni hanno in comune un pensiero di base, cioè la convinzione di poter in qualche modo controllare o prevedere i risultati delle giocate, quando in realtà tali risultati sono del tutto casuali. Gli psicologi chiamano questo modo di ragionare “pensiero magico”. In realtà tutti quanti nella nostra vita quotidiana utilizziamo una certa dose di pensiero magico, quando crediamo che certi fatti possano essere la causa di altri, anche se, a rigore di logica, questo non è possibile. Per esempio, le persone superstiziose pensano che, se si comportano in una certa maniera (per esempio indossano un “portafortuna”) o se accadono determinate cose (per esempio un gatto nero attraversa la strada), ciò influenzerà nel bene o nel male il loro futuro, portando fortuna o sfortuna. Il giocatore d’azzardo tende a ragionare in maniera simile. Facciamo qualche esempio. Ti capita di giocare determinati numeri piuttosto che altri perché li hai sognati? Oppure, ti capita di scegliere luoghi o momenti particolari perché senti che ti portano fortuna? Alcune persone lo fanno abitualmente e quando vanno a giocare seguono dei veri e propri rituali propiziatori, oppure cercano di capire se ci sono dei segnali favorevoli, delle condizioni particolari che secondo loro portano fortuna.

 

Se ti accorgi che alcuni tuoi pensieri o comportarti sono simili a quelli che abbiamo descritto, fai molta attenzione: se ti fai delle idee sbagliate su come funziona il gioco d’azzardo puoi arrivare a credere che le tue possibilità di vincita siano molto maggiori di quanto non lo siano in realtà.

 

Spesso, quando un giocatore si rende conto che i suoi pensieri sono irrazionali, è più facile per lui abbandonare o ridurre il gioco d’azzardo. La tabella seguente riassume le principali "distorsioni cognitive" che possono contribuire allo sviluppo e al mantenimento dei problemi di gioco. Ti invito a riflettere in modo critico sulle tue convinzioni riguardo al gioco d’azzardo. Aiutati con la tabella e prova a individuare le credenze errate che possono trarti in inganno e farti perdere denaro inutilmente.

 

SOLITAMENTE UN GIOCATORE D’AZZARDO TENDE A CREDERE CHE…

 

  • GLI INSUCCESSI SONO VICINI A DIVENTARE SUCCESSI (“QUASI VINCITA”): “Non ho vinto per un pelo! C’ero quasi! La prossima volta sarà quella buona…”
    MA
    AVERE QUASI VINTO NON SIGNIFICA NIENTE!

  • È POSSIBILE CONTROLLARE I RISULTATI DELLE GIOCATE (“ILLUSIONE DI CONTROLLO”): “Oggi sento che vincerò, perché…”
    MA I RISULTATI DELLE GIOCATE SONO CASUALI! Non vi è un modo per prevederli o influenzarli!

  • ALCUNI RISULTATI SONO PIÙ PROBABILI DI ALTRI (“FALLACIA DI MONTECARLO”): “Gioco questo numero perché non esce da molto tempo!”
    MA
    OGNI RISULTATO E’ SEMPRE TANTO PROBABILE QUANTO QUALSIASI ALTRO!

  • LE POSSIBILITÀ’ DI VINCERE SONO PIÙ’ ALTE DEL REALE. Vincere ti sembra facile? Sai qual è la probabilità statistica di vincere al gioco che fai?
    VINCERE È DAVVERO DIFFICILE! Per esempio, le possibilità di indovinare la sestina vincente del Superenalotto sono quasi nulle: solo 1 su 622.614.630!

Aspetti cognitivi

LE CREDENZE ERRONEE DEI GIOCATORI

Vediamo più nel dettaglio come si formano queste credenze e dove sta l’errore.

Una distorsione cognitiva molto frequente consiste nel credere che gli insuccessi siano vicini a diventare successi. Questo fenomeno è stato denominato da Gilovich (1983) “QUASI VINCITA”. Mancare il premio per un solo numero o scommettere su un numero simile a quello vincente può dare al giocatore la sensazione di “esserci quasi”. Questa sensazione spinge a pensare che “la prossima volta sarà quella buona” e quindi induce a giocare di nuovo. Chi organizza e gestisce i giochi d’azzardo conosce bene questo meccanismo mentale e cerca di sfruttarlo a proprio vantaggio. Per esempio, uno studio effettuato sui Gratta e Vinci dimostra che un gran numero di biglietti presenta numeri vicinissimi a quelli che permetterebbero una grande vincita oppure permette di “vincere” la stessa somma spesa per l’acquisto del biglietto (per maggiori dettagli, si veda la ricerca “Pensieri magici” pubblicata nel libro “Ma a che gioco giochiamo?”, Edizioni A Mente Libera, 2011).

 

Un’altra concezione errata, che si collega al concetto di “pensiero magico” descritto in precedenza, è la cosiddetta “ILLUSIONE DI CONTROLLO” (Langer, 1975), cioè l’idea che sia possibile influenzare secondo i propri pensieri e i propri desideri aspetti della realtà che, per definizione, non sono in alcun modo controllabili. A ben vedere, ognuno di noi, in fondo, nutre l’idea che il caso possa essere dominato. Così, chi gioca d’azzardo a volte dimentica che i risultati delle giocate sono eventi del tutto casuali e imprevedibili e si convince invece che possano in qualche modo dipendere dalla sua volontà. Questa concezione errata spinge il giocatore a considerare il gioco d’azzardo come un gioco d’abilità e quindi a cercare delle strategie che possano aumentare la probabilità di vincere. Generalmente, per chi è convinto di aver trovato un metodo in grado di aumentare le possibilità di vincita è più difficile rinunciare al gioco rispetto a chi non la pensa così.

 

All’illusione di controllo può aggiungersi anche un altro fenomeno, la cosiddetta fallacia del giocatore o FALLACIA DI MONTECARLO (Cohen, 1972). Secondo la Teoria della Probabilità il risultato di ogni giocata è puramente casuale e non dipende in alcun modo dall’esito delle altre giocate. Spesso però le persone tendono ad ignorare questo principio e a credere che alcuni risultati siano più probabili di altri. Un classico esempio è quello del lancio della moneta: se il primo lancio dà come risultato “testa”, solitamente ci aspettiamo che poi con maggior probabilità esca “croce”, anche se in realtà ogni lancio corrisponde ad un "evento indipendente" e quindi la probabilità che esso dia come risultato “testa” e la probabilità che invece esca “croce” sono entrambe sempre pari al 50%. Nel giocatore d’azzardo questo errore di giudizio può comparire come aspettativa generale che “se per un certo numero di volte ho perso, prima o poi si dovrò necessariamente vincere”. Nei giochi del Lotto e del Superenalotto questo stesso errore cognitivo spiega la cosiddetta “rincorsa ai numeri ritardatari”: il giocatore si affida al falso principio secondo cui i numeri che non vengono estratti da molto tempo dovrebbero avere maggiori probabilità di uscire e quindi tende a giocare questi numeri piuttosto che altri. In realtà, le estrazioni sono indipendenti le une dalle altre, perciò il risultato di una estrazione non può condizionare il risultato delle altre: ad ogni estrazione qualunque numero avrà la stessa probabilità di uscire degli altri numeri, indipendentemente da quante volte è uscito in precedenza.

 

Tutte le distorsioni cognitive che abbiamo descritto portano a credere che vincere sia molto più facile di quanto non lo è in realtà. Questa falsa credenza viene rinforzata da tutte le “quasi vincite”, ma anche dalle notizie di vincite che sono pubblicate o vengono trasmesse dai mass media, dai racconti di vincite di amici o conoscenti e da messaggi pubblicitari ingannevoli (si veda la “Ricerca nazionale sulle abitudini di gioco degli italiani” pubblicata nel libro “Ma a che gioco giochiamo?”, Edizioni A Mente Libera, 2011). Il resto del lavoro lo fa la nostra mente: se ci convinciamo che la vincita sia realmente “a portata di mano”, cercheremo automaticamente di confermare questa idea e daremo più peso alle poche informazioni che riguardano una vincita piuttosto che agli innumerevoli casi di perdita (quest’ultimo errore di giudizio è noto come “bias di conferma”).

 

Le operazioni mentali illogiche che abbiamo presentato fanno parte del funzionamento normale della nostra mente e si attivano in maniera automatica. Imparare a riconoscerle e capire come e quando influenzano il tuo comportamento è molto importante: può aiutarti a controllarle e ad evitare che ti facciano prendere decisioni sbagliate.

Credenze erronee

LA FAMIGLIA DEL GIOCATORE

Se sei il familiare di un giocatore d’azzardo patologico, questo articolo è dedicato in particolar modo a te. Se non sei un familiare, ma un amico o un collega di un giocatore e hai a cuore la sua salute, l'articolo può interessarti ugualmente, perché aiuta a riflettere sulle conseguenze del problema che toccano anche te e sulle modalità con cui poter affrontare la situazione.

Forse ti stai domandando "che cosa c’entro io?" o magari ti fa piacere che venga preso in considerazione anche il ruolo di un familiare, perché non sai mai come ti devi comportare e ti chiedi continuamente se quello che fai sia giusto o sbagliato. Chi vive a stretto contatto con un giocatore d’azzardo patologico è necessariamente coinvolto a qualche livello nel problema. Infatti, il comportamento di gioco eccessivo può essere in parte legato a difficoltà nelle relazioni familiari e intime e ha sempre delle ricadute importanti nelle vite delle persone più vicine.

A volte è il giocatore stesso che avverte di aver perso il controllo e chiede aiuto. Più spesso però siete voi familiari ad accorgervi che i vostri coniugi, compagni, figli o genitori hanno un problema di questo tipo, ad allarmarvi e a prendere l’iniziativa di contattate servizi o specialisti.

Probabilmente vi siete resi conto solo gradualmente che esisteva un problema serio, quando ormai la persona giocava in modo eccessivo da un po’ di tempo (magari da anni) e la quantità di denaro perso aveva raggiunto proporzioni notevoli.

Avete cominciato a pensare che qualcosa non andava mettendo insieme vari indizi, come ammanchi di denaro e cambiamenti nell’umore, nelle relazioni strette, nel comportamento e nelle abitudini quotidiane della persona.

Vi siete accorti di non avere più abbastanza denaro per le spese domestiche, avete scoperto prelievi ingiustificati dal conto corrente, in casa sono spariti soldi o oggetti di valore, siete venuti a sapere che la persona ha chiesto prestiti a banche, parenti o amici.

Avete notato che il vostro familiare, che poi si è rivelato un giocatore patologico, era più depresso del solito, cambiava spesso umore, si irritava più facilmente o aveva improvvisi scatti d’ira. Sembrava insolitamente irrequieto, ansioso, distratto, incapace di concentrarsi e di assolvere alle proprie responsabilità.

Questa persona è cambiata anche nel rapporto con voi e nel comportamento in casa: ha iniziato ad isolarsi ed è stato sempre più difficile capire dove e come passasse il proprio tempo libero fuori casa, perché spesso spariva senza dare spiegazioni e non rispondeva al cellulare. A causa di ciò sono aumentati i litigi e le difficoltà nella vita di coppia.

Probabilmente, almeno all’inizio, il vostro familiare giocatore ha fatto il possibile per evitare di uscire allo scoperto, arrivando anche a mentire.

Quando non è più riuscito a negare l’evidenza e ha dovuto ammettere il proprio problema, non ci potevate credere, siete rimasti profondamente delusi, vi siete sentiti traditi, ingannati, presi in giro. Avete pensato “non è più la persona di prima”.

Vivere vicino ad una persona che gioca d’azzardo in modo eccessivo può incidere notevolmente sul tuo benessere personale. Infatti, lo stress dovuto ai problemi di gioco spesso si ripercuote sulla salute fisica e mentale, non solo della persona che gioca, ma anche della sua famiglia.

Possono comparire tensione, ansia, sentimenti depressivi e altri problemi legati allo stress come insonnia e disturbi psicosomatici. Spesso le famiglie provano anche molta vergogna, a dispetto del fatto che il gioco d’azzardo è un’attività ampiamente accettata e bene integrata nel nostro vivere quotidiano. I familiari possono sentirsi responsabili del comportamento del familiare giocatore e quindi colpevoli oppure possono pensare di non meritarsi quello che stanno passando ed essere molto in collera con la persona che gioca. Quasi sempre le famiglie sono spaventate dalla situazione che si è venuta a creare e a volte si sentono davvero disperate e senza via d’uscita.

Alle preoccupazioni per i problemi economici e i debiti accumulati possono aggiungersi preoccupazioni per i problemi di natura legale a cui il giocatore può andare incontro se per procurarsi il denaro commette reati come furti o truffe. Inoltre i familiari possono soffrire per il deteriorarsi dei rapporti affettivi. Il giocatore, infatti, può essere meno presente fisicamente e apparire emotivamente distaccato e indifferente nei confronti degli altri, può essere maggiormente irritabile e di cattivo umore e trattare male i familiari, fino a mettere in atto comportamenti violenti o abusanti. Le persone che vivono a stretto contatto con il giocatore possono sentirsi manipolate e usate e la sua tendenza a mentire può portarle a non fidarsi più di lui. Se il giocatore ha dei figli, l’impatto che il problema può avere su di essi può essere una fonte ulteriore di preoccupazione per l’altro genitore.

Infine i familiari possono immaginare che l’immagine sociale del giocatore e di tutta la famiglia venga irrimediabilmente compromessa e quindi temere di ritrovarsi isolati.

Famiglia del GAP

REAZIONI TIPICHE DEI FAMILIARI

 

Familiari e amici di un giocatore d’azzardo patologico tendono a reagire al problema secondo alcune modalità tipiche. Essi possono adottare sempre la stessa modalità oppure passare da una modalità all’altra. La tabella seguente riassume tre tipologie di reazione molto comuni.

 

MODALITÀ CON CUI UN FAMILIARE TENDE AD AFFRONTARE IL PROBLEMA:

  • COINVOLGERSI e impegnarsi in prima persona per CERCARE DI RISOLVERE IL PROBLEMA e ridurne le conseguenze negative: “Deve smettere di giocare … so che ce la può fare … lo aiuterò io”
    Pro: senti di avere un ruolo attivo
    Contro: ti fai carico di molte responsabilità, entri facilmente in conflitto con il giocatore

 

  • RASSEGNARSI al fatto che la persona giochi d’azzardo, NON INTERVENIRE in alcun modo oppure cercare solamente di LIMITARE I DANNI: “La situazione non cambierà … non posso farci niente … cercherò di adattarmi e di salvare il salvabile”
    Pro: eviti di creare tensioni e conflitti

    Contro: metti i bisogni del giocatore davanti ai tuoi

  • PRENDERE LE DISTANZE dal giocatore e dai suoi problemi: “È tutto inutile … non so che altro fare … non voglio più soffrire a causa sua”
    Pro: smetti di subire la situazione e di pagarne le conseguenze

    Contro: interrompi il tuo rapporto con il giocatore

Una prima reazione comune consiste nell’affrontare la situazione coinvolgendosi e impegnandosi in prima persona per cercare di risolvere il problema e di ridurre le conseguenze negative che esso ha sulla famiglia.

Normalmente le persone che “scelgono” questa via pretendono che il giocatore smetta di giocare e cercano di indurlo a cambiare il proprio comportamento attraverso minacce di vario tipo e controllandolo il più possibile.

I familiari vogliono sempre sapere dove il giocatore si trovi e che cosa stia facendo e possono arrivare a chiamarlo ogni cinque minuti e a seguirlo di nascosto per vedere dove si reca quando esce di casa.

Essi cercano anche di tenere sotto controllo la quantità il denaro che il giocatore ha a disposizione, assumendo la gestione delle sue finanze, impedendogli di avere con sé più soldi contanti di quelli necessari per le spese quotidiane e di possedere carte di credito, richiedendo di poter accedere al suo conto corrente per monitorarne le spese, eccetera.

Essi credono nella possibilità che il giocatore cambi e cercano di supportarlo nel suo percorso di cambiamento.

Un familiare che reagisce in questo modo ha il vantaggio di sentire di avere un ruolo attivo e di non subire passivamente la situazione, ma si fa carico di molte responsabilità e preoccupazioni ed entra facilmente in conflitto con il giocatore. Tutto ciò può creare tensione ed essere molto stressante. Il giocatore, dal canto suo, può apprezzare l’interessamento, l’impegno e la vicinanza che il familiare gli dimostra, ma può soffrire per il fatto di sentirsi sempre controllato e “sotto accusa”. Inoltre, se i familiari assumono delle responsabilità e dei compiti che spetterebbero al giocatore, quest’ultimo potrebbe essere indotto ad impegnarsi di meno.

Il supporto dei familiari è una risorsa preziosa e a volte indispensabile, ma il giocatore per primo deve essere motivato a cambiare e ad impegnarsi nel cercare di raggiungere gli obbiettivi che lui stesso si è posto.

Un secondo modo di reagire può essere quello di rassegnarsi al fatto che la persona giochi d’azzardo, non intervenire in alcun modo oppure cercare solamente di limitare i danni. Questo tipo di condotta permette di evitare tensioni e conflitti, ma così facendo il familiare mette i bisogni del giocatore davanti ai propri e può sentirsi molto frustrato.

 

Infine, alcuni familiari, spesso esasperati dalla situazione, cercano di prendere le distanze dal giocatore e dai suoi problemi, perché si sentono impotenti o non vogliono più rispondere dei danni provocati col gioco. Può essere il caso di mogli o mariti che decidono di non vivere più sotto lo stesso tetto con il giocatore o la giocatrice e di chiedere la separazione.

 

Questi sono gli atteggiamenti più comuni che familiari e amici possono assumere verso il giocatore e il suo problema. Nessuno di essi è in assoluto giusto o sbagliato, ma, come abbiamo visto, presenta dei vantaggi e degli svantaggi e quindi può essere utile o controproducente a seconda della situazione specifica in cui ci si trova. Ad ogni modo, qualunque strada tu abbia deciso di intraprendere per affrontare il problema, essa ha dei costi che sono sempre difficili da sostenere. Per questo motivo può essere opportuno cercare un supporto psicologico anche per te stesso, che ti aiuti a gestire meglio la situazione e gli effetti emotivi che ha su di te.

Reazioni tipiche
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